Chi è il Lavoratore Autonomo: Differenza, Obblighi e Formazione

Il nostro articolo odierno avrà la finalità di far luce sulla figura del Lavoratore Autonomo, indicandone la definizione che ne dà il Testo Unico per la Sicurezza, e di conseguenza i compiti e le mansioni che può ricoprire, gli adempimenti obbligatori e quali corsi di formazione deve effettuare.

Definizione di lavoratore Autonomo

Con la dicitura lavoratore autonomo si intende un lavoratore indipendente che svolge la sua professione/attività lavorativa in proprio.
Nello specifico ecco la definizione del D.Lgs: "è un artigiano che svolge la propria attività da solo (senza l'aiuto di collaboratori o altri artigiani) si obbliga a compiere un'opera o un servizio, con gestione a proprio rischio e senza vincolo di subordinazione nei confronti di chi gli ha affidato il lavoro (committente)".
Capita spesso che questo profilo venga confuso con il lavoratore subordinato o l'impresa individuale proprio per questo motivo, prima di andare avanti, ci soffermeremo ad analizzare in cosa si differenzia.

Differenza tra lavoratore autonomo, lavoratore subordinato e impresa individuale

Secondo quanto esposto nel paragrafo precedente il lavoratore autonomo:

  • non è soggetto al potere direttivo, organizzativo e disciplinare del committente;
  • non è obbligato ad osservare un orario di lavoro in quanto il pagamento è correlato al valore dell'opera o del servizio e non al tempo impiegato;
  • è dotato di partita IVA e stipula con il committente un contratto d'opera, non un contratto di appalto.

Questo lo differenzia dal lavoratore subordinato che:

  • è soggetto gerarchicamente al datore di lavoro in termini di potere organizzativo, direttivo e disciplinare del datore di lavoro;
  • è obbligato a rispettare un orario di lavoro;
  • ha una retribuzione fissa e periodica direttamente correlata alle ore di lavoro.

L'impresa individuale invece si configura nel seguente modo:

  • è un'attività economica, con dipendenti, diretta alla produzione o allo scambio di beni o servizi;
  • ha un imprenditore organizza i beni e le persone da lui dipendenti;
  • con il committente viene stipulato un contratto di appalto.

Obblighi del Lavoratore Autonomo

Gli obblighi del lavoratore autonomo sono stabiliti dal Testo Unico all'articolo 21 che attesta che egli deve:

  • utilizzare attrezzature di lavoro in conformità a quanto disposto dalla normativa;
  • munirsi di DPI ed utilizzarli in maniera idonea e conforme;
  • munirsi di apposita tessera di riconoscimento corredata di fotografia, contenente le proprie generalità qualora operino in un luogo di lavoro nel quale si svolgano attività in regime di appalto o subappalto;
  • beneficiare della sorveglianza sanitaria;
  • partecipare a corsi di formazione specifici in materia di salute e sicurezza sul lavoro;

Al tempo stesso il lavoratore autonomo, nello svolgimento della propria attività deve distinguersi dal lavoratore subordinato, per ciònon gli è concesso:

  • lavorare a stretto contatto con i dipendenti di un'eventuale ditta esecutrice;
  • svolgere le medesime mansioni del personale della ditta esecutrice e osservare lo stesso orario di lavoro;
  • ricevere direttive di lavoro dal responsabile della ditta esecutrice;
  • ricevere una retribuzione commisurata alle ore di lavoro;
  • farsi commissionare lavori che necessitano di più lavoratori per essere svolti;
  • essere impiegato da un'impresa come mero prestatore di lavoro;
  • avvalersi dell'aiuto di altri lavoratori autonomi;

In quest'ultimo caso infatti si verrebbe a creare una società di fatto che prevede azioni di coordinamento e interdipendenza che farebbero cessare la condizione di autonomia.

Lavoratore Autonomo e Corsi di Formazione sulla sicurezza sul lavoro

L'articolo 21 del Testo Unico sancisce l'obbligo per il lavoratore autonomo di provvedere alla sua formazione in materia di sicurezza sul lavoro.
Ma quali sono i corsi adatti al lavoratore autonomo?
Egli deve seguire i medesimi corsi dei comuni lavoratori ovvero corsi di formazione dalla durata e dai contenuti variabili in base al livello di rischio specifico dell'attività che andranno a svolgere.
I corsi si dividono dunque in:

  • Parte generale di 4 ore comune a tutti i livelli di rischio;
  • Parte specifica di 4 ore per il rischio basso/8 ore per il rischio medio/12 ore rischio alto;

Ovviamente devono rispettare anche gli obblighi di aggiornamento della formazione previsti dalla normativa per i lavoratori.
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Commenti

  • Giuseppe 04/05/2022 - 17:09

    Utile

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