Il datore di lavoro può ricoprire il ruolo di RSPP?
Sì. Il Datore di Lavoro può ricoprire il ruolo di RSPP, ma solo nei casi espressamente previsti dal D.Lgs. 81/08. La normativa prevede la possibilità di ricorrere all'autonomina a Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione ma solo all'interno della propria azienda e a determinate condizioni, che riguardano il settore di attività e il numero massimo di lavoratori occupati. In questi occasioni si parla di DLSPP ( acronimo di Datore di Lavoro RSPP), una figura normata dall'articolo 34 del D.Lgs. 81/08, che ne disciplina i casi limite e i requisiti essenziali. Questa scelta è molto diffusa nelle imprese di piccole dimensioni, dove il diretto coinvolgimento del titolare permette un controllo più immediato delle misure di sicurezza.
Torna all'indiceQual è la differenza tra RSPP interno, esterno e DLSPP?
Si tratta di 3 soluzioni valide che differiscono per modalità di organizzazione, presenza in azienda e costi.
- il RSPP interno è una figura presente stabilmente in azienda e viene scelto soprattutto nelle realtà più strutturate o nei casi in cui la legge lo impone;
- il RSPP esterno è invece un professionista qualificato nominato quando in azienda non ci sono figure con i requisiti dell'art. 32;
- Il Datore di Lavoro RSPP rappresenta una possibilità prevista dall'art. 34 del D.Lgs. 81/08 per molte micro e piccole imprese.
In questo caso il datore assume direttamente la responsabilità del Servizio di Prevenzione e Protezione, dopo aver completato la formazione specifica prevista dalla legge.
I principali vantaggi di ricoprire in prima persona il ruolo di RSPP sono:
- controllo diretto su rischi, procedure e misure di prevenzione;
- maggiore rapidità nel prendere decisioni operative sulla sicurezza;
- riduzione dei costi rispetto alla nomina di un consulente esterno;
- conoscenza immediata dei processi aziendali e delle dinamiche produttive;
- presenza continua e possibilità di intervenire tempestivamente.
La scelta ideale dipende da dimensioni, settore e livello di rischio dell'impresa, ma per molte realtà di piccole dimensioni la soluzione DLSPP consente una gestione più semplice, economica ed efficace.
Torna all'indiceQuando il datore di lavoro può svolgere il ruolo di RSPP?
La legge consente al datore di lavoro di svolgere direttamente i compiti del rspp solo nei casi indicati dall'articolo 34 del D.Lgs. 81/08, che dipendono dal settore e dal numero di lavoratori presenti in azienda, ecco quali sono:
- Aziende artigiane e industriali fino a 30 lavoratori;
- Aziende agricole e zootecniche fino a 30 lavoratori;
- Aziende della pesca fino a 20 lavoratori;
- Aziende di altri settori fino a 200 lavoratori.
Questi vincoli sono stati introdotti per garantire che il ruolo di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione sia sempre svolto in condizioni compatibili con la complessità e la dimensione dell'azienda.
Torna all'indiceQuando il datore di lavoro non può essere RSPP?
La normativa prevede alcuni casi in cui il Datore di Lavoro non può svolgere i compiti del RSPP. Si tratta di realtà produttive considerate ad alto rischio o di dimensioni elevate, indicate all'articolo 31, comma 6, ovvero:
- Aziende industriali soggette a normativa Seveso (D.Lgs. 334/99);
- Centrali termoelettriche;
- Impianti nucleari e altre installazioni previste dal D.Lgs. 230/95;
- Aziende per la fabbricazione o il deposito di esplosivi, polveri e munizioni;
- Aziende industriali con più di 200 lavoratori;
- Industrie estrattive con oltre 50 addetti;
- Strutture di ricovero e cura, sia pubbliche che private, con oltre 50 lavoratori.
In tutte queste situazioni, il Datore di Lavoro deve comunque garantire l'organizzazione del Servizio di Prevenzione e Protezione, ma è obbligato a nominare un RSPP in possesso dei requisiti dell'art. 32 (e, se necessario, degli ASPP) scegliendo tra figure interne all'azienda o all'unità produttiva.
Torna all'indiceQuali sono i requisiti del Datore di Lavoro RSPP?
A differenza di altri ruoli, la normativa non richiede un titolo di studio minimo per ricoprire l'incarico e, di conseguenza, si può diventare RSPP datore di lavoro senza diploma. Tuttavia, l'articolo 34 impone alcuni obblighi formativi indispensabili per garantire la corretta gestione della sicurezza.
- svolgere la formazione obbligatoria sulle tematiche della sicurezza sul lavoro, commisurata alla natura dei rischi presenti in azienda;
- svolgere gli aggiornamenti periodici quinquennali, necessari per mantenere valide le competenze e l'idoneità al ruolo.
Al termine dei corsi verrà consegnato un attestato che certifica l'assolvimento dell'obbligo formativo e l'acquisizione di competenze adeguate per la valutazione e la gestione dei rischi presenti nella propria azienda. L'attestato va conservato in azienda ed esibito durante eventuali controlli delle autorità.
Torna all'indiceCome avviene la nomina del RSPP Datore di Lavoro?
Quando il Datore di Lavoro decide di ricoprire direttamente il ruolo di RSPP, la procedura prevede alcuni passaggi formali. Prima di tutto è necessario effettuare la comunicazione al Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) per informarlo della propria scelta. Successivamente il Datore di Lavoro deve redigere un vero e proprio atto di nomina: non si tratta di una semplice lettera di incarico, ma di una dichiarazione scritta con cui manifesta la volontà di assumere personalmente i compiti previsti dall'articolo 33 del D.Lgs. 81/08. Questo documento, firmato dal Datore di Lavoro, deve essere conservato tra gli allegati del DVR, così da costituire prova dell'avvenuto adempimento all'obbligo previsto dall'art. 17, comma 1, lett. b), cioè la designazione del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione dai rischi. Attenzione però: la nomina diventa effettiva solo dopo il completamento della formazione obbligatoria stabilita dall'Accordo Stato-Regioni.
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Quali sono le mansioni del Datore di Lavoro RSPP?
Assumendo il ruolo di RSPP, il datore di lavoro si assume la responsabilità di svolgere tutti i compiti elencati nell'articolo 33, egli dunque deve:
- individuare i fattori di rischio ed effettuare la valutazione dei rischi;
- individuare le misure per la sicurezza idonee al livello di rischio secondo quanto previsto della legge ;
- elaborarele misure preventive e protettive di cui all'articolo 28, comma 2, e i sistemi di controllo di tali misure;
- elaborare le procedure di sicurezza per le varie attività aziendali;
- proporre i programmi di informazione e formazione dei lavoratori;
- partecipare alle consultazioni sulla sicurezza e alla riunione periodica;
- fornire ai lavoratori le informazioni di cui all'articolo 36.
Oltre a questi, restano tutti gli obblighi previsti dall'articolo 18 per il datore di lavoro.
Torna all'indiceQuali sono le sanzioni per la mancata designazione del RSPP?
La nomina dell'RSPP è un obbligo inderogabile previsto dall'art. 17 del D.Lgs. 81/08. In assenza di questa designazione, il Datore di Lavoro è soggetto a sanzioni particolarmente severe:
- pena detentiva da 3 a 6 mesi;
- sanzione amministrativa pecuniaria da 2.740 € a 7.014,40 €.
Ricordiamo che, nel caso in cui il Datore di Lavoro abbia scelto di ricoprire personalmente l'incarico di RSPP, l'autonomina diventa effettiva al completamento della formazione. Non frequentare il corso o non provvedere all'aggiornamento quinquennale equivale, a tutti gli effetti, a non aver adempiuto all'obbligo e comporta le stesse sanzioni. In sintesi, la mancata designazione o la formazione incompleta espongono il Datore di Lavoro a conseguenze penali ed economiche rilevanti.
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