Rischio da illuminazione negli ambienti di lavoro: cosa prevede la normativa

All'interno dei luoghi di lavoro è necessaria una corretta illuminazione, sia essa naturale o artificiale, come garanzia del benessere visivo dei lavoratori e della sicurezza dei lavoratori. Ambienti di lavoro in cui le fonti di luce sono scarse, inappropriate o posizionate in modo anomalo potrebbero costituire dei chiari ostacoli ai lavoratori durante lo svolgimento delle loro mansioni, nonchè mettere a rischio la loro salute. Nel seguente articolo, che abbiamo dedicato al rischio da illuminamento, proveremo a "far luce" sull'argomento e a rispondere alle domande più frequenti su quello che è un rischio diffuso in quasi tutti i luoghi di lavoro e spesso sottovalutato.

Illuminazione degli ambienti di lavoro: Riferimenti Normativi

Partiamo dal dire che le condizioni di illuminazione all'interno dei luoghi di lavoro costituiscono una fonte di rischio e, in quanto tali, ai sensi del D.Lgs 81/2008 devono essere oggetto di valutazione. I riferimenti per condurre questo tipo di valutazione del rischio sono da ricercarsi nei seguenti riferimenti normativi:

  1. D.Lgs 81 - Allegato IV "Requisiti dei luoghi di lavoro";
  2. D.Lgs 81 - Allegato XXXIV "Videoterminali";
  3. UNI EN 12464 "Luce e illuminazione - illuminazione dei posti di lavoro".

Come deve essere l'illuminazione nell'ambiente di lavoro?

L'illuminazione all'interno di un luogo di lavoro deve essere adeguata, il che vuol dire che deve essere tale da assicurare al lavoratore le condizioni ottimali per portare svolgere la sua mansione in sicurezza. Un'illuminazione inadeguata può, infatti, provocare diversi disturbi sulla salute del lavoratore che vanno dalla stanchezza visiva all'abbagliamento, ma possono influire anche sulla produttività e il rendimento individuale. Per quanto riguarda le caratteristiche dell'illuminazione citiamo l'allegato IV in cui si afferma che:
"a meno che non sia richiesto diversamente dalle necessità delle lavorazioni e salvo che non si tratti di locali sotterranei, i luoghi di lavoro devono disporre di sufficiente luce naturale"
Ciò vuol dire che le condizioni di illuminazione ottimale possono essere raggiunte sia con luce naturale che con luce artificiale. Nello specifico, bisogna prestare attenzione sia alle fonti di luci indirette che a quelle dirette, cercando il più possibile di bilanciare entrambe per ridurre al minimo gli sforzi di adattamento visivo.

La Valutazione del Rischio da illuminazione

Il Testo Unico dispone che il datore di lavoro abbia l'obbligo di valutare tutti i rischi cui sono esposti i lavoratori, questo fa si che anche il rischio da illuminazione, come abbiamo anticipato, debba essere sottoposto ad un'opportuna valutazione al termine della quale va redatto un apposito documento da integrare al DVR aziendale. Tale valutazione va svolta dal datore di lavoro con la collaborazione di:

  • RSPP;
  • Medico competente;
  • RLS.

Durante questa valutazione bisognerà valutare degli elementi come:

  • la presenza di un'adeguata illuminazione naturale;
  • la presenza di un''illuminazione artificiale ove quella naturale non fosse sufficiente;
  • la presenza di illuminazioni particolari in aree specifiche;
  • la presenza di illuminazioni di sicurezza.

Per quanto riguarda le misurazioni è opportuno tener conto non solo della natura dell'illuminazione, ma anche di grandezze come:

  • flusso luminoso;
  • efficienza luminosa;
  • Internsità luminosa.

Rischio illuminazione: la luce naturale

Senza dubbio un ambiente di lavoro illuminato naturalmente ha dei vantaggi sia per la visibilità che per l'apporto positivo sui lavoratori sia dal punto di vista fisiologico che da quello psicologico, tuttavia non è esente da rischi da valutare.
Un ambiente chiuso illuminato da luce naturale è soggetto alla variazioni di quantità, qualità e direzione della luce in funzione alla posizione del sole. Un altro aspetto fondamentale da calcolare è la possibilità di abbagliamento in alcuni momenti della giornata in presenza di diversi fattori come:

  • le carattertistiche e le condizioni di vetrate e finestre;
  • la presenza di superfici in grado di riflettere la luce;
  • il contrasto di luminanza tra le superfici all'interno dell'ambiente di lavoro.

Rischio Illuminazione: la luce artificiale

Quando si utilizza la luce artificiale per compensare la mancanza di illuminazione naturale, si deve prestare attenzione a parametri diversi che potrebbero influire sul benessere visivo dei lavoratori. Si tratta di fattori come:

  • distrubizione naturale delle luminanze;
  • illuminamento;
  • direzione della luce;
  • aspetti del colore;
  • calore apparente della luce.

In questi casi è bene mantenere l'uniformità dell'illuminamento e soddisfare i requisiti illuminotecnici indicati dalla norma EN 12464-1:2011 che, pur non riferendosi direttamente alla salute e alla sicurezza dei lavoratori, garantiscono il comfort visivo per le persone all'interno. Ricordiamo che bisogna prestare parecchia attenzione ad alcune attrezzature di illuminazione artificiale dalle quali potrebbero derivare fenomeni di abbagliamento molesto, i quali sono misurabili tramite l'indice unificato di abbagliamento UGR (Unified Glare Rating) riportato dalla UNI 12464-1:2004.

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