Movimentazione dei Pazienti Ospedalizzati: Sicurezza sul lavoro e metodo MAPO

La movimentazione manuale dei carichi è una pratica diffusa in molti settori lavorativi. Tuttavia, nelle strutture ospedaliere e nei contesti di assistenza sanitaria, sollevare un carico significa sollevare un essere umano, il che comporta implicazioni molto diverse. Questa distinzione è fondamentale perché, mentre nel sollevamento di un oggetto il coinvolgimento è limitato alla persona che effettua il sollevamento, nella movimentazione dei pazienti ospedalizzati sono coinvolti sia l'operatore che il paziente stesso. Questa complessità rende inadeguata l'applicazione degli stessi standard di valutazione dei rischi utilizzati per la movimentazione di carichi inanimati. Per affrontare efficacemente questa sfida, è necessario adottare metodologie specifiche, come il MAPO (Movimentazione e Assistenza dei Pazienti Ospedalizzati), che tiene conto delle peculiarità legate alla movimentazione dei pazienti.

Movimentazione dei Pazienti e Rischi Biomeccanici

La movimentazione manuale dei pazienti e il rischio di sovraccarico biomeccanico sono strettamente correlati a una serie di fattori. Questi includono il design dell'ambiente di lavoro, l'utilizzo di ausili appropriati e la pianificazione delle attività. È altresì cruciale valutare le condizioni cliniche del paziente, un aspetto di non secondaria importanza.

Le operazioni di movimentazione possono variare notevolmente, come nel caso del riposizionamento del paziente a letto, il trasferimento dalla postazione a letto alla sedia a rotelle e viceversa, nonché qualsiasi altra necessità di trasferimento durante il periodo di degenza. Questo processo dipende anche dalle condizioni del paziente, che possono essere non collaboranti o parzialmente collaboranti.

È evidente come questa forma di movimentazione possa aumentare il rischio di patologie muscolo-scheletriche, soprattutto nella zona dorso-lombare, per gli operatori sanitari coinvolti.

Prevenzione e Gestione dei Rischi

Per mitigare i rischi muscolo-scheletrici associati alla movimentazione dei pazienti, sono cruciali:

  • Tecniche di movimentazione ergonomiche;
  • Conoscenza delle capacità fisiche e mentali del paziente;
  • Utilizzo di attrezzature adeguate, come sollevatori, imbracature e traversine.

Il Metodo MAPO: Valutazione e Gestione dei Rischi

Il metodo MAPO, sviluppato nel 1996 dal gruppo di ricerca EPM di Milano, rappresenta un approccio consolidato per valutare il rischio associato alla movimentazione dei pazienti ospedalizzati. Questo metodo fornisce un indice sintetico che riflette il livello di rischio per gli operatori sanitari, consentendo l'identificazione di misure preventive appropriate.
L'indice MAPO è determinato da una serie di fattori di rischio specifici, come il rapporto tra pazienti non collaboranti o parzialmente collaboranti e gli operatori presenti, l'uso di sollevatori e ausili minori, la presenza di carrozzine e le condizioni ambientali. Più alto è l'indice MAPO, maggiore è il livello di rischio per gli operatori sanitari.

Calcolo dell'Indice MAPO

L'indice MAPO si calcola utilizzando la seguente formula:
MAPO = (NC/Op x Fs + PC/Op x FA) x FC x F amb x FF
Dove:

  • NC/Op: rapporto tra pazienti Non Collaboranti (NC) e Operatori (Op);
  • PC/Op: rapporto tra pazienti Parzialmente Collaboranti (PC) e Operatori (Op);
  • FS: fattore sollevatori;
  • FA: fattore ausili minori;
  • FC: fattore carrozzine;
  • F amb: fattore ambiente;
  • FF: fattore formazione.

In base a questo calcolo, l'indice MAPO può dare i seguenti risultati:

  • valore 0 = rischio assente;
  • valore da 0,1 a 1,50 = rischio trascurabile;
  • valore da 1,51 a 5 = rischio medio;
  • valore maggiore a 5 = rischio elevato.

Come applicare il Metodo MAPO

Il metodo MAPO è progettato per essere un protocollo completo la cui applicazione prevede diverse fasi, mirate a ottimizzare l'efficienza degli operatori sanitari e a ridurre al minimo il rischio di incidenti durante tali attività.

1. ANALISI DEL CONTESTO OSPEDALIERO La prima fase del Metodo MAPO si concentra sull'analisi dettagliata dell'ambiente ospedaliero. Questo processo implica una valutazione approfondita degli spazi e delle condizioni in cui si svolgono le operazioni di movimentazione dei pazienti. Tale analisi fornisce una visione completa delle sfide e delle opportunità presenti, consentendo di adattare il metodo alle specifiche esigenze dell'ambiente ospedaliero.
2. VALUTAZIONE DEI PAZIENTI Un elemento cruciale del Metodo MAPO è la valutazione dei pazienti stessi. Questa fase prevede una valutazione accurata delle condizioni fisiche e delle capacità di movimento di ciascun paziente. Ogni piano di movimentazione viene personalizzato in base alle esigenze specifiche del singolo paziente, garantendo un approccio sicuro e personalizzato.
3. FORMAZIONE DEL PERSONALE La competenza del personale sanitario è fondamentale per il successo del Metodo MAPO. Pertanto, la formazione del personale rappresenta un elemento chiave, e assicura che gli operatori sanitari siano informati sulle migliori pratiche nella movimentazione dei pazienti, compresi i dispositivi e le tecniche appropriate per ridurre al minimo il rischio di lesioni, sia per il paziente che per l'operatore.
4. UTILIZZO DI DISPOSITIVI DI SUPPORTO Il Metodo MAPO promuove l'impiego di dispositivi di supporto ergonomici e sicuri per facilitare la movimentazione dei pazienti. Questi dispositivi possono includere sollevatori, barelle specializzate e cinture di sollevamento. L'obiettivo è quello di ridurre lo sforzo fisico degli operatori sanitari, garantendo al contempo la massima sicurezza per il paziente.
5. MONITORAGGIO CONTINUO E MIGLIORAMENTO La fase finale del Metodo MAPO consiste nel monitoraggio continuo delle procedure di movimentazione e nel perseguire un ciclo di miglioramento costante. Attraverso la raccolta di feedback, l'analisi degli incidenti (se presenti) e l'adattamento continuo delle pratiche, le istituzioni sanitarie possono assicurare che il Metodo MAPO sia sempre all'avanguardia in termini di sicurezza e efficienza.

Per quanto riguarda la fase 3, ovvero la formazione del personale, ricordiamo che essa deve riguardare tanto le tecniche di sollevamento per garantire la tutela del paziente, tanto le misure preventive volte a salvaguardare l'integrità fisica del lavoratore, proteggendolo dal rischio. Quest'ultimo punto, oltre a essere un importante tassello per l'applicazione del metodo MAPO, è anche un obbligo sancito dal D.Lgs 81/08 che va assolto frequentando degli specifici corsi di formazione sulla sicurezza sul lavoro.

Conclusioni

Il metodo MAPO rappresenta un'importante risorsa per valutare e gestire i rischi associati alla movimentazione dei pazienti ospedalizzati. Implementando questo approccio, gli operatori sanitari possono lavorare in un ambiente più sicuro e ridurre il rischio di lesioni muscolo-scheletriche. Per ulteriori informazioni e consigli pratici sulla movimentazione sicura dei pazienti, si può consultare il documento dell'INAIL dedicato a questo argomento.

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