Lavoratori Stranieri e Sicurezza sul Lavoro: dalla valutazione dei rischi alla formazione

Negli ultimi anni, visto l'aumento di lavoratori stranieri in Italia, lingua comprensione utilizzata durante la somministrazione della formazione è diventata un fattore rilevante che si riflette sul livello di sicurezza in azienda, oltre a questo, le differenze culturali legate al concetto di rischio, pericolo o salvaguardia personale costituiscono un elemento di valutazione imprescindibile.
Nel presente articolo ci occuperemo dei lavoratori stranieri, analizzando tutte le disposizioni relative ad essi contenute nel D.lgs 81/08, partendo da elementi propri della Valutazione del Rischio fino ad arrivare alle particolarità e le dinamiche che riguardano la formazione.

Valutazione dei rischi lavoratori stranieri

La presenza del lavoratore straniero, in primo luogo, è un fattore che influenza la valutazione dei rischi che il Datore di Lavoro deve effettuare per redigere il DVR relativo alla propria azienda. La normativa specifica che tale analisi dei rischi finalizzata ad individuare le procedure e le misure di prevenzione e protezione più efficaci, deve essere effettuata su tutti i rischi cui sono esposti i lavoratori, dividendoli in gruppi omogenei prestando attenzione ai quei gruppi che contengono soggetti con caratteristiche simili che li rendono più sensibili a determinate tipologie di rischio, che siano esse di natura fisica e biologica o sociale e culturale come nel caso degli stranieri. L'analisi e la valutazione del rischio riferita ai lavoratori provenienti da un paese straniero deve tener dunque conto delle eventuali differenze culturali derivate da:

  • caratteri geografico-nazionali;
  • difficoltà linguistiche;
  • percezione culturale che si ha del pericolo e dell'esposizione a esso;
  • livello di comprensione e accettazione del rischio;
  • elementi legati al culto o alle religioni;

Quest'ultimo punto può sembrare fuori luogo, tuttavia certe pratiche religiose in determinati momenti potrebbero riflettersi sulle prestazioni del lavoratore e sul suo livello di lucidità durante lo svolgimento delle sue mansioni. L'esempio classico è quello dei lavoratori islamici che durante il periodo di digiuno del ramadan sono più soggetti a pericoli soprattutto nello svolgimento di attività faticose.


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Lavoratori stranieri e formazione sulla sicurezza

Il Testo Unico per la Sicurezza stabilisce che fornire ai lavoratori informazione e formazione relativa alla sicurezza è un obbligo del Datore di lavoro e che, nell'adempimento di tale obbligo, egli debba seguire modalità e tempistiche specifiche prestando attenzione soprattutto al fatto che tale attività sia accessibile e comprensibile a tutti.
Nello specifico, ciò è ribadito all'articolo 37 comma 13, in cui si attesta che:

"Il contenuto della formazione deve essere facilmente comprensibile per i lavoratori e deve consentire loro di acquisire le conoscenze e competenze necessarie in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Ove la formazione riguardi lavoratori immigrati, essa avviene previa verifica della comprensione e conoscenza della lingua veicolare utilizzata nel percorso formativo."

La formazione di questi lavoratori, in quanto categoria maggiormente esposta al rischio per via delle difficoltà linguistica che ostacolano la comunicazione e la comprensione delle regole e delle procedure di sicurezza, deve seguire delle dinamiche particolari. Il provvedimento obbligatorio citato nel comma di cui sopra è la somministrazione del test comprensione lingua italiana ai lavoratori stranieri, successivamente sulla base dei risultati si potrà strutturare il programma formativo tenendo conto delle esigenze specifiche. Gli espedienti più utilizzati sono:

  • L'affiancamento a lavoratori provenienti da aree geografiche compatibili che possano fare da interprete;
  • L'utilizzo di immagini ed esempi pratici per via dell'immediatezza e la comprensibilità;
  • L'utilizzo di materiale didattico in una lingua comprensibile a tali lavoratori;
  • La nomina di un responsabile che si occupi di valutare periodicamente il grado di comprensione e apprendimento;

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*Attestati validi ai sensi del D.Lgs 9 aprile 2008, n.81 e dell'Accordo tra Stato e Regioni del 7 Luglio 2016

Opuscolo sicurezza sul lavoro INAIL

Per quanto riguarda il materiale didattico di supporto nella lingua comprensibile dai lavoratori, l'INAIL ha realizzato e pubblicato una guida intitolata "Straniero, non estraneo. ABC della sicurezza sul lavoro". Si tratta di un opuscolo tradotto in molte lingue che fornisce indicazioni pratiche ai lavoratori stranieri da poco in Italia che non conoscono la lingua, le leggi e le istituzioni del nostro Paese. Una guida utile dal linguaggio semplice e intuitivo che richiama l'attenzione alla sicurezza nei luoghi di lavoro e, più in generale, alla tutela dei lavoratori stranieri e delle loro famiglie. Nello specifico, il testo è stato tradotto in 10 lingue, di seguito vi forniremo i link di ciascuna delle versioni prese direttamente dal sito dell'INAIL:

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