Normativa Infortunio sul lavoro: cosa fare e chi paga
Le norme di sicurezza, i dispositivi di protezione individuale e collettiva e tutte le altre disposizioni del Testo Unico hanno la finalità comune di preservare la salute e l'integrità di tutte le persone che operano all'interno di un'azienda proteggendole dalle fonti di rischio presenti ed eliminare o ridurre al minimo il pericolo.
Oggi vedremo cosa fare nei casi in cui, nonostante tutti gli accorgimenti necessari, si verifica un incidente che porta ad un infortunio sul lavoro.
Infortunio sul lavoro: definizione
Viene definito infortunio sul lavoro ogni incidente o evento generato da una causa fortuita, violenta ed esterna che si verifica durante lo svolgimento dell'attività lavorativa causando al soggetto lesioni traumatiche dalle quali derivino:
- morte;
- inabilità permanente;
- inabilità temporanea che comporti l'astensione dal lavoro per più di 3 giorni;
Rientrano in questa categoria anche i cosiddetti infortuni in itinere i quali non si verificano sul luogo di lavoro ma durante il tragitto che compie il lavoratore per spostarsi da casa in azienda e viceversa.
Normativa
Prima di procedere a spiegarvi cosa fare in occasione di un infortunio è bene indicare quali sono i riferimenti normativi che disciplinano la materia in Italia, essi sono:
- Il D.P.R. 1124/65: Testo Unico delle disposizioni per l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro per le malattie professionali;
- il D.lgs 38/2000: Estensione assicurativa verso l'infortunio in itinere;
- gli Articoli 365 e 583 del codice penale italiano;
- l'art. 334 del Codice di Procedura Penale;
- il Dlgs 81/2008: Testo unico sulla sicurezza sul lavoro, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro;
questi riferimenti tra le altre cose stabiliscono che in caso di infortunio il soggetto che lo subisce ha diritto ad una copertura economica, un risarcimento in parole povere.
Chi paga l'infortunio sul lavoro?
A fornire la copertura economica è l'Inail ma lo fa in maniera diversa distinguendo 2 tipologie di casi:
- Casi in cui la responsabilità dell'incidente non ricade sul datore di lavoro;
- Casi in cui la responsabilità dell'incidente ricade sul datore di lavoro o altri soggetti;
Nel primo caso, se il datore di lavoro ha assolto tutti gli obblighi previsti tdalle norme sulla sicurezza, l'infortunio può avvenire per fatalità o per colpa del lavoratore stesso. In casi del genere l'INAIL corrisponde all'infortunato un indennizzo volto a compensare in parte il danno biologico patito e le conseguenze patrimoniali subite (ma solo nei casi più gravi).
Nel secondo caso, se la responsabilità deriva dal datore di lavoro o da un altro dipendente la causa dell'infortunio è ricercabile nella mancata applicazione delle norme o la mancata vigilanza, in questo caso all'infortunato spetterà, oltre all'indennizzo, anche il risarcimento integrali di tutti i danni subiti secondo quanto deciso in ambito civilistico.
A quanto ammonta il risarcimento?
Il risarcimento per il lavoratore varia in base alla retribuzione da esso percepita, nei primi 4 giorni è corrisposta dal datore di lavoro ed ammonta a:
- al 100% della retribuzione per il giorno dell'incidente;
- al 60% della retribuzione per i 3 giorni successivi;
Dal quinto giorno in poi il lavoratore percepirà l'indennizzo INAIL, ovvero:
- il 60% della retribruzione fino al 90° giorno di infortunio;
- 75% della retribuzione dal 91° giorno e fino alla completa guarigione;
Per retribuzione va presa come riferimento la retribuzione media giornaliera calcolata considerando la retribuzione effettiva che il lavoratore ha percepito nei 15 giorni precedenti l'infortunio.
Nell'ammontare dell'indennizzo INAIL è compresa anche la retribuzione per i festivi, che viene anticipata dal datore di lavoro nella prima busta paga utile.
Infortunio sul lavoro: quando viene pagato?
Dopo aver verificato la sussistenza degli estremi per l'erogazione dell'indennizzo, l'INAIL fa partire il pagamento a partire dal 4 giorno successivo a quello dell'infortunio.
Il pagamento, come abbiamo accennato, può essere anticipato dal datore di lavoro nella prima busta paga utile. (la cifra nella sua interezza verrà rimborsata successivamente al datore di lavoro dall'Ente).
In caso di prognosi superiori a 20 giorni, il lavoratore percepirà degli acconti e il saldo sarà corrisposto alla guarigione clinica.
Cosa fare in caso di infortunio sul lavoro
Dopo aver stabilito a chi spetta erogare la cifra relativa alla copertura, forniremo le informazioni necessarie per capire cosa fare in caso di infortunio.
Per assicurare la regolarità della procedura vi sono delle azioni ben precise che devono essere intraprese dal datore di lavoro e dal lavoratore, di seguito le elencheremo nel dettaglio.
Cosa deve fare il dipendente
Ai sensi dell'art. 52 del Testo Unico INAIL il lavoratore deve:
- comunicare al DL qualsiasi infortunio in modo tempestivo, ciò si applica anche ad eventi di entità ridotta.
- Svolgere una visita presso una struttura sanitaria che può essere pronto soccorso, ambulatorio medico, clinica ecc, per il rilascio del certificato;
- Fornire all'azienda il numero identificativo e la data del rilascio di tale certificato, comunicando anche i relativi giorni di prognosi.
Durante la copertura assicurativa il lavoratore dovrà sottoporsi alle cure prescritte, rendendosi reperibile alle eventuali visite di controllo se il contratto collettivo di riferimento lo prevede.
Ciò vuol dire, in parole povere che bisogna stare a casa e rispettare gli orari di visita.
Cosa Deve fare il Datore di Lavoro
Il Datore di lavoro, in quanto primo responsabile e garante della sicurezza sul lavoro nella sua azienda, ha dei compiti più specifici e delle responsabilità più elevate.
Egli deve provvedere a:
- soccorso
sobbarcandosi le spese di trasporto del dipendente alle strutture sanitarie o all'ambulatorio INAIL più vicino. - denuncia e comunicazione
da effettuare per vie telematiche all'INAIL, secondo modalità diverse in base alla durata della prognosi