Defibrillatore (DAE) in azienda: quando è obbligatorio e cosa prevede la legge
Il defibrillatore semiautomatico esterno (DAE) è uno strumento salvavita che può fare la differenza in caso di arresto cardiaco improvviso, un evento sempre più frequente in alcuni luoghi di lavoro. Negli ultimi anni la normativa italiana ha rafforzato la diffusione dei defibrillatori in contesti pubblici e privati, sollevando dubbi tra aziende e datori di lavoro su quando il DAE sia obbligatorio, quali siano gli adempimenti previsti dalla legge e come questo dispositivo si inserisca nel complesso sistema della sicurezza aziendale. Questa guida chiarisce in modo semplice e aggiornato cosa prevede la normativa, quali aziende sono soggette all'obbligo, quali responsabilità ricadono sul datore di lavoro e quando il defibrillatore, pur non essendo obbligatorio, rappresenta una scelta strategica di prevenzione.
Il defibrillatore è obbligatorio in azienda?
Il defibrillatore in azienda è obbligatorio solo in specifici casi previsti dalla legge e non per tutte le attività produttive. L'obbligo dipende da:
- tipo di struttura;
- numero di persone presenti;
- destinazione d'uso degli ambienti.
Al di fuori delle ipotesi di obbligo esplicito, il datore di lavoro resta comunque responsabile della gestione delle emergenze sanitarie. In quest'ottica, il DAE può rientrare tra le misure organizzative finalizzate alla tutela della salute di lavoratori, visitatori e terzi, soprattutto in contesti caratterizzati da elevata affluenza o difficoltà di intervento dei soccorsi esterni.
Cosa dice la normativa sul DAE nei luoghi di lavoro?
La normativa italiana sul defibrillatore nei luoghi di lavoro non introduce un obbligo generalizzato, ma disciplina la diffusione e l'utilizzo dei DAE in ambito extraospedaliero. Il riferimento principale è la Legge 4 agosto 2021, n. 116, che individua specifiche strutture obbligate e promuove l'accessibilità dei dispositivi salvavita. La legge stabilisce inoltre che, in caso di emergenza, il defibrillatore possa essere utilizzato anche da personale non sanitario, superando le precedenti limitazioni e favorendo interventi più rapidi. Questo principio rafforza l'integrazione del DAE nei sistemi di primo soccorso. Dal punto di vista della sicurezza sul lavoro, il defibrillatore si inserisce tra le misure di gestione dell'emergenza che il datore di lavoro deve pianificare, in coerenza con la valutazione dei rischi e con l'organizzazione del primo soccorso aziendale.
In quali aziende e strutture è obbligatorio il defibrillatore?
L'obbligo riguarda alcune strutture caratterizzate da elevata presenza di persone o da particolari esigenze di tutela della salute. Nello specifico, l'obbligo di installazione di defibrillatore semiautomatico esterno (DAE) riguarda le seguenti strutture:
- sedi della Pubblica Amministrazione aperte al pubblico;
- scuole e istituti scolastici di ogni ordine e grado, comprese le strutture annesse utilizzate per attività didattiche, sportive o ricreative;
- università e campus universitari;
- impianti sportivi professionistici e dilettantistici, comprese palestre, piscine e strutture utilizzate per allenamenti, competizioni ed eventi sportivi;
- aeroporti, porti, stazioni ferroviarie, stazioni marittime e stazioni di autobus a lunga percorrenza;
- aerei, treni e navi adibiti a viaggi di durata superiore a due ore senza soste intermedie;
- grandi strutture aperte al pubblico come centri commerciali, padiglioni fieristici e congressuali, sale per eventi e spettacoli, secondo quanto previsto dalla normativa nazionale e dalle disposizioni regionali applicabili.
In questi contesti, il DAE è considerato una dotazione essenziale per ridurre i tempi di intervento in caso di arresto cardiaco e aumentare le probabilità di sopravvivenza.
Defibrillatore e Valutazione dei Rischi
Quando la valutazione dei rischi evidenzia la possibilità di un arresto cardiaco improvviso e la necessità di intervenire prima dell'arrivo dei soccorsi esterni, pur in assenza di un obbligo esplicito previsto da una norma specifica, il DAE può diventare una misura di prevenzione necessaria.
La normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro impone infatti al datore di lavoro di valutare tutti i rischi per la salute dei lavoratori e di adottare le misure di tutela più adeguate. Il D.Lgs. 81/08 stabilisce che la valutazione dei rischi deve considerare anche eventi acuti e gravi, mentre il D.M. 388/03 prevede l'obbligo di adeguare le dotazioni di primo soccorso in funzione dei rischi specifici presenti nell'attività lavorativa.
In questo contesto, il defibrillatore può risultare particolarmente indicato nelle aziende con:
- attività fisicamente impegnative;
- esposizione a rischio elettrico;
- utilizzo di sostanze chimiche;
- lavoro in ambienti con temperature estreme;
- condizioni di stress elevato;
- cantieri e sedi operative isolate o difficilmente raggiungibili dai soccorsi.
Si tratta di situazioni in cui l'arresto cardiaco rappresenta un evento possibile e prevedibile. La decisione di installare un defibrillatore deve quindi essere assunta dal datore di lavoro attraverso il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), con il supporto del medico competente e del servizio di prevenzione e protezione. Se dal DVR emerge che l'arresto cardiaco è un rischio plausibile e che l'intervento tempestivo può ridurre le conseguenze, il DAE rientra tra le misure di primo soccorso ragionevolmente esigibili. In quest'ottica, il defibrillatore non è solo un dispositivo sanitario, ma una misura organizzativa di tutela della salute che rafforza il piano di emergenza aziendale. La sua adozione, insieme alla formazione BLSD dei lavoratori, consente al datore di lavoro di dimostrare un approccio concreto e consapevole alla prevenzione.
Dove posizionare il defibrillatore in azienda?
Come ogni strumento di emergenza, deve essere collocato in modo da consentire un intervento rapido ed efficace in caso di arresto cardiaco. La posizione va scelta tenendo conto dell'organizzazione aziendale e dei rischi presenti. In generale va posizionato seguendo questi criteri:
- in un punto facilmente accessibile e ben visibile;
- in aree centrali e di passaggio, frequentate quotidianamente;
- in modo da poter essere raggiunto in pochi minuti da qualsiasi zona operativa;
- a un'altezza adeguata, facilmente raggiungibile da un adulto;
Inoltre, è opportuno installare il defibrillatore nei pressi dei reparti in cui il DVR individua un rischio più elevato, valutando anche il caso di installare più dispositivi in aziende particolarmente estese o articolate su più piani.
Una volta posizionato bisognerà:
- installare segnaletica chiara e riconoscibile (cartelli verdi con simboli internazionali);
- indicare il percorso per raggiungere il DAE anche da altre zone dell'azienda;
- integrare la posizione del defibrillatore nel piano di emergenza e di primo soccorso aziendale;
- informare i lavoratori sulla sua ubicazione.
Infine, ecco altre accortezze che possono fare la differenza
- il defibrillatore deve essere collocato in una teca protettiva, facilmente apribile e mai chiusa a chiave;
- in ambienti umidi, polverosi o all'esterno è necessario utilizzare dispositivi e teche idonee;
- evitare aree con rischio di esplosione o condizioni ambientali incompatibili.
Chi può utilizzare il defibrillatore in azienda
Il defibrillatore può essere utilizzato da chi ha ricevuto formazione BLSD, oltre che dal personale sanitario. La normativa consente tuttavia l'uso del DAE anche a persone non formate in caso di emergenza, quando sussiste uno stato di necessità. Nonostante ciò, la formazione rimane un elemento centrale: organizzare corsi BLSD permette all'azienda di garantire interventi più efficaci e sicuri e di strutturare correttamente il proprio piano di primo soccorso.
Qual è la sequenza corretta per l'utilizzo del DAE
L'utilizzo del DAE segue una procedura standard, semplice e guidata dal dispositivo stesso. Le 5 fasi essenziali da seguire sono:
- Accendere il dispositivo, seguendo le istruzioni vocali o visive del DAE;
- Collegare i cavi delle piastre al defibrillatore, se non già preconnessi;
- Applicare le piastre adesive sul torace del paziente, come indicato sulle piastre stesse;
- Consentire l'analisi del ritmo cardiaco, assicurandosi che nessuno tocchi la persona soccorsa;
- Premere il pulsante "shock" solo se espressamente indicato dal dispositivo.
Il defibrillatore consente l'erogazione della scarica solo in presenza di un ritmo defibrillabile, rendendo l'intervento sicuro anche per operatori non sanitari.
Si parla di procedura guidata perché sarà il dispositivo stesso a fornire istruzioni sul suo utilizzo, tramite messaggi vocali che indicano cosa fare passo dopo passo; indicazioni visive sul display (testi, simboli o immagini) o segnali luminosi sui pulsanti o sulle piastre, a seconda del modello.
Chi è responsabile del defibrillatore in azienda
La responsabilità della gestione del defibrillatore ricade sul datore di lavoro, che deve garantirne l'installazione corretta, la manutenzione e l'efficienza nel tempo. Questo include il controllo periodico di batterie ed elettrodi e l'organizzazione delle attività di formazione. È consigliabile individuare uno o più referenti interni incaricati della gestione del DAE, così da assicurare che il dispositivo sia sempre pronto all'uso.
Il Defibrillatore deve essere registrato?
Si, in tutti i luoghi pubblici in cui è presente un defibrillatore, esso deve essere registrato presso la centrale operativa del 118 competente per il territorio. All'atto della registrazione del DAE sarà la centrale operativa a fornire la modulistica da completare con le infomazioni indispensabili sul dispositivo, ovvero:
- esatta ubicazione;
- caratteristiche tecniche;
- marca e il modello;
- data di scadenza delle parti deteriorabili (elettrodi e batterie);
- orari di accessibilità al pubblico.
I DAE dopo la registrazione, i DAE devono essere collegati ad un sistema di monitoraggio della centrale operativa del 118, per consentire la verifica in tempo reale dello stato operativo del dispositivo, di eventuali malfunzionamenti o delle date di scadenza delle parti deteriorabili.
