Smart working e sicurezza sul lavoro: obblighi del lavoratore e requisiti minimi degli ambienti indoor
La pandemia da COVID-19 ha spinto molte aziende a chiudere o a riorganizzare la propria attività lavorativa optando per soluzioni alternative come lo smart working e il lavoro agile.
Tuttavia, anche se si tende a considerare casa propria come un ambiente per lo più privo di rischi, ogni lavoratore che svolge le proprie mansioni in questa modalità deve svolgere la propria attività nella massima sicurezza, facendo bene attenzione agli ambienti in cui lavora.
L'INAIL, per l'occasione, ha realizzato un documento intitolato "Informativa sulla salute e sicurezza nel lavoro agile ai sensi dell'art. 22, comma 1, L. 81/2017" fornisce le direttive e le linee guida per assolvere gli obblighi relativi alla sicurezza sul lavoro pur svolgendo le proprie mansioni da casa.
In questo articolo ci soffermeremo in particolare sugli obblighi del lavoratore e sui requisiti minimi dell'ambiente di lavoro indoor.
Smart working e normativa: Legge n°81/2017
In questo caso, dunque, per individuare gli obblighi del datore di lavoro si fa riferimento anche alla Legge n. 81 del 22 maggio 2017, recante "Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l'articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato".
In essa, all'articolo 22 comma 1, si afferma che:
"Il datore di lavoro garantisce la salute e la sicurezza del lavoratore, che svolge la prestazione in modalità di lavoro agile, e a tal fine consegna al lavoratore e al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, con cadenza almeno annuale, un'informativa scritta, nella quale sono individuati i rischi generali e i rischi specifici connessi alla particolare modalità di esecuzione del rapporto di lavoro"
La legge prosegue con il comma 2 con disposizione rivolte ai lavoratori affermando che:
"Il lavoratore è tenuto a cooperare all'attuazione delle misure di prevenzione predisposte dal datore di lavoro per fronteggiare i rischi connessi all'esecuzione della prestazione all'esterno dei locali aziendali."
Smart working: gli obblighi del lavoratore dipendente
Oltre a quanto appena indicato, gli obblighi dei lavoratori sono ampiamente descritti nel D.lgs 81/08 all'articolo 20, il quale afferma che:
"Ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro, su cui ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni, conformemente alla sua formazione, alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro."
Partendo da questo presupposto, nel documento stilato dall'INAIL vengono indicati i seguenti obblighi specifici per lo smart worker:
- Cooperare con diligenza all'attuazione delle misure di prevenzione e protezione predisposte dal datore di lavoro (DL) per fronteggiare i rischi connessi all'esecuzione della prestazione in ambienti indoor e outdoor diversi da quelli di lavoro abituali.
- Non adottare condotte che possano generare rischi per la propria salute e sicurezza o per quella di terzi.
- Individuare, secondo le esigenze connesse alla prestazione stessa o dalla necessità del lavoratore di conciliare le esigenze di vita con quelle lavorative e adottando principi di ragionevolezza, i luoghi di lavoro per l'esecuzione della prestazione lavorativa in smart working rispettando le indicazioni previste dalla presente informativa.
- In ogni caso, evitare luoghi, ambienti, situazioni e circostanze da cui possa derivare un pericolo per la propria salute e sicurezza o per quella dei terzi.
Smart working e requisiti minimi degli ambienti indoor
In relazione agli ambienti di lavoro da scegliere per svolgere l'attività di smart working, l'Inail fornisce delle direttive specifiche che si dividono in:
- Raccomandazioni generali per i locali;
- Indicazioni per l'illuminazione naturale ed artificiale;
- Indicazioni per l'aerazione naturale ed artificiale;
Si tratta perlopiù di indicazioni relative ai requisiti igienico-sanitari che i locali privati devono rispettare per essere idonei ad ospitare i lavoratori che devono svolgere le loro mansioni nelle modalità previste dallo smart working.
Di seguito approfondiremo ciascuna di queste voci.
Raccomandazioni generali per i locali
Ecco quali sono le raccomandazioni generali per i locali fornite dall'INAIL:
- le attività lavorative non possono essere svolte in locali tecnici o locali non abitabili (ad es. soffitte, seminterrati, rustici, box);
- adeguata disponibilità di servizi igienici e acqua potabile e presenza di impianti a norma (elettrico, termoidraulico, ecc.) adeguatamente manutenuti;
- le superfici interne delle pareti non devono presentare tracce di condensazione permanente (muffe);
- i locali, eccettuati quelli destinati a servizi igienici, disimpegni, corridoi, vani-scala e ripostigli debbono fruire di illuminazione naturale diretta, adeguata alla destinazione d'uso e, a tale scopo, devono avere una superficie finestrata idonea;
- i locali devono essere muniti di impianti di illuminazione artificiale, generale e localizzata, atti a garantire un adeguato comfort visivo agli occupanti.
Indicazioni per l'illuminazione naturale ed artificiale
Per quanto riguarda il tipo di illuminazione le indicazioni sono le seguenti:
- si raccomanda, soprattutto nei mesi estivi, di schermare le finestre (ad es. con tendaggi, appropriato utilizzo delle tapparelle, ecc.) allo scopo di evitare l'abbagliamento e limitare l'esposizione diretta alle radiazioni solari;
- l'illuminazione generale e specifica (lampade da tavolo) deve essere tale da garantire un illuminamento sufficiente e un contrasto appropriato tra lo schermo e l'ambiente circostante.
- è importante collocare le lampade in modo tale da evitare abbagliamenti diretti e/o riflessi e la proiezione di ombre che ostacolino il compito visivo mentre si svolge l'attività lavorativa.
Indicazioni per l'aerazione naturale ed artificiale
Per quanto riguarda la corretta aerazione naturale ed artificiale, ai sensi del documento è necessario:
- garantire il ricambio dell'aria naturale o con ventilazione meccanica;
- evitare di esporsi a correnti d'aria fastidiose che colpiscano una zona circoscritta del corpo (ad es. la nuca, le gambe, ecc.);
- disporre di impianti di condizionamento dell'aria a norma e regolarmente manutenuti;
- evitare di regolare la temperatura a livelli troppo alti o troppo bassi rispetto alla temperatura esterna;
- evitare l'inalazione attiva e passiva del fumo di tabacco, soprattutto negli ambienti chiusi, in quanto molto pericolosa per la salute umana.