Rischio Amianto: cos'è, effetti, dove si trova, valutazione
Cos'è l'amianto?
L'amianto o asbesto è un materiale composto da fibre minerali presente in natura e impiegato con frequenza nell'Italia degli anni passati.
A livello industriale il minerale ha caratteristiche interessanti, in quanto le fibre di amianto sono resistenti a:
- temperature elevate;
- azione di agenti chimici;
- azione meccanica;
Oltre a ciò rivela una flessibilità tale da poter essere filato e si rivela efficace anche come materiale fonoassorbente.
Tali caratteristiche, unite al basso costo, hanno fatto sì che si facesse un largo utilizzo dell'amianto nel passato. Tuttavia, i minerali di amianto tendono a sfaldarsi in fibre molto sottili che, disperdendosi nell'aria, possono essere inalati causando gravi malattie nei soggetti esposti.
Normativa Amianto
In Italia la normativa relativa all'amianto si è evoluta nel tempo, ecco i principali riferimenti normativi:
- Legge n. 257 del 1992
la prima a bandire l'amianto disponendone il divieto di estrazione, lavorazione e utilizzo in ogni sua forma; - D.M. 06/09/1994
Decreto che definisce i metodi per la bonifica dall'amianto (rimozione, incapsulamento, confinamento) fornendo indicazioni utili per la valutazione del rischio - D.M. 14/05/1996
che definisce normative e metodologie tecniche per gli interventi di bonifica, tra cui quelli per rendere innocuo l'amianto; - D.M. 20/08/1999
che amplia e aggiorna le normative e metodologie tecniche per gli interventi di bonifica, tra cui quelli per rendere innocuo l'amianto; - D.Lgs 9 aprile 2008, n 81
che disciplina organicamente tutta la normativa sull'amianto;
Nella disciplina contenuta nel D.Lgs 81/08 il Datore di Lavoro viene indicato come il soggetto su cui ricade l'obbligo di accertarsi della presenza di eventuali manufatti contenenti amianto prima dell'inizio dei lavori ed effettuare la valutazione del rischio amianto dandone evidenza nel DVR allo scopo di tutelare i lavoratori dai diversi rischi per la salute che tale materiale comporta.
Amianto e rischi per la salute
A motivare tutta la normativa relativa al bando dell'utilizzo dell'amianto ci sono gli ingenti rischi per la salute, per via di effetti nocivi che derivano dall'instaurazione di meccanismi patogenici di natura irritativa, degenerativa e cancerogena.
Di seguito, prendendo come fonte il sito dell'INAIL, elencheremo le principali patologie derivanti dall'esposizione all'amianto:
- asbestosi
processo degenerativo polmonare con formazione di cicatrici fibrose sempre più estese, che provocano ispessimento e indurimento del tessuto polmonare (fibrosi interstiziale progressiva), con conseguente riduzione dello scambio di ossigeno fra aria inspirata e sangue, che determina nel tempo una grave insufficienza respiratoria; si manifesta per esposizioni medio-alte ad amianto e per tempi prolungati - cancro (o carcinoma) polmonare
presenta una latenza di 15-20 anni dal momento dell'esposizione ed anche per questa patologia è stata riscontrata una stretta relazione con la quantità di asbesto inalata; il rischio è aggravato dall'abitudine al fumo di sigaretta. - mesotelioma pleurico-peritoneale
tumore maligno che interessa le membrane sierose di rivestimento dei polmoni (pleura) e degli organi addominali (peritoneo) - altre neoplasie
l'esposizione ad amianto è associata anche a tumori del tratto gastro-intestinale e della laringe - placche pleuriche
ispessimenti del tessuto connettivo della pleura polmonare, talora calcificati, che si verificano anche a basse dosi.
Amianto: Dove si trova
Date le numerose proprietà tecnologiche che gli conferiscono versatilità, l'amianto è stato utilizzato in diversi settori, ovvero:
- Industria
dove è stato impiegato come materia prima per produrre diversi manufatti o come isolante termico/ barriera antifuoco; - Edilizia
dove è stato utilizzato per la produzione di manufatti in cemento-amianto, come tubazioni, lastre, fogli e canalizzazioni - Settore dei trasporti
dove è stato impiegato nelle componeti di freni, frizioni, guarnizioni, vernifici, schermi parafiamme e coibentazione strutturale di treni, navi e autobus;
Oltre a ciò, c'è stata una grande diffusione di prodotti di amianto per uso domestico come esempio asciugacapelli, forni e stufe, ferri da stiro, nelle prese e guanti da forno.
Valutazione rischio amianto in azienda
Come abbiamo accennato, l'obbligo di valutazione del rischio amianto in azienda ricade sul Datore di Lavoro, che nel metterla in atto dovrà tenere in considerazione i seguenti elementi
Elemento di cui tener conto | Motivazione |
---|---|
Natura dei materiali | i materiali più friabili rilasciano più facilmente le fibre in aria |
stato di degrado dei materiali | i materiali più deteriorati rilasciano più facilmente le fibre in aria |
accessibilità dei materiali | i materiali confinati sono meno pericolosi di quelli accessibili ai lavoratori |
possibilità che i materiali siano perturbati | i materiali disturbati tendono a rilasciare fibre più facilm |
Inoltre andranno valutati tutti i fattori che favoriscono il rilascio di polvere, come:
- agenti atmosferici;
- correnti d'aria;
- azioni meccaniche;
Uno dei metodi di valutazione più diffuso ed efficace è quelli di svolgere indagini finalizzate a individuare la concentrazione delle fibre aerodisperte, esprimibili in:
- fibre per litro o ff/l;
- fibre per centimetro cubo o ff/cc;
La normativa italiana prevede che il limite di esposizione professionale sia di 100 ff/l medie su 8h per tutte le tipologie di fibre.
Un altra metodologia di rilevamento sfrutta le tecniche di microscopia per determinare la concentrazione ambientale delle fibre aerodisperse, tramite un processo di campionamento e analisi che si svolge con i seguenti step:
- un quantitativo noto di aria viene filtrato su un'apposita membrana in grado di trattenere le fibre;
- i filtri sono trattati per la successiva analisi;
- si effettua il conteggio delle fibre depositate su una parte del filtro;
- si calcola per estrapolazione il numero totale di fibre raccolte durante il prelievo;
- si rapporta il n° delle fibre raccolte con il volume di aria filtrata per avere un parametro rappresentativo della contaminazione dell'ambiente o della lavorazione esaminata;
- la concentrazione viene espressa in numero fibre per litro (ff/L) o numero di fibre per centimetro cubo (ff/cm3).