Radiazioni Solari e lavoratori outdoor: valutazione del rischio da raggi UV

I lavoratori outdoor, ovvero quelli che svolgono le loro mansioni all'aperto come ad esempio giardinieri, pescatori, agricoltori e operai del settore edile, pur essendo esposti a rischi specifici diversi in base al tipo di attività, hanno in comune una potenziale fonte di rischio, ovvero l'esposizione alla radiazione solare ultravioletta, ovvero ai cosiddetti raggi UV. Si tratta di un rischio ancora troppo sottovalutato ma, in virtù degli effetti deleteri che questa esposizione può sortire sull'organismo, è compito del datore di lavoro effettuare una dovuta valutazione per evitare eventuali conseguenze negative sulla salute dei lavoratori.

Cos'è la radiazione solare ultravioletta?

La luce solare si compone di radiazioni che differiscono tra loro per lunghezza d'onda dividendosi in:

  • Luce Visibile;
  • Raggi infrarossi;
  • Raggi Ultravioletti.

I Raggi UV sono i più pericolosi tra i tre e, a loro volta, si suddividono in:

UVC non sono pericolosi perchè vengono bloccati dallo strato di ozono e non raggiungono la superificie terrestre
UVB sono pericolosi in quanto potenzialmente possono causare eritemi, scottature e aumentano il rischio di tumori della pelle
UVA sono pericolosi in quanto potenzialmente provocano l'invecchiamento della pelle e aumentano il rischio di tumori cutanei.

Dallo schema si evince come un'esposizione ai raggi UVB e UVA rappresenti per i lavoratori outdoor un vero e proprio rischio di natura professionale. Il rischio è proporzionato alla durata dell'esposizione e varia in base a fattori di diversa natura, alcuni correlati all'ambiente e altri correlati al soggetto, come il fototipo della pelle.

Curiosità: cosa sono i fototipi della pelle?

In ambito dermatologico, si indica con il termine "fototipo" la classificazione delle diverse tipologie di pelle e la reazione che ha ciascun tipo di epidermide quando viene esposta ai raggi UV. Nello specifico esistono 6 fototipi e, ai fini della sicurezza sul lavoro outdoor, conoscerli può aiutare ad individuare eventuali soggetti maggiormente "sensibili" e di conseguenza più a rischio. Ecco quali sono:

Tipologia Caratteristiche Esposizione ai raggi UV
Fototipo 1 Capelli biondi o rossicci, pelle lattea che spesso presenta efelidi causa sempre la scottatura
Fototipo 2 capelli biondi o castano chiaro, pelle chiara causa generalmente la scottatura
Fototipo 3 capelli castani, pelle chiara con colorito minimo causa frequentenemente la scottatura
Fototipo 4 capelli bruni o castano scuro e pelle olivastra causa raramente la scottatura
Fototipo 5 capelli neri e pelle olivastra non causa mai la scottatura
Fototipo 6 capelli neri e pelle nera non causa mai la scottatura

Valutazione del rischio da esposizione a raggi UV: riferimenti normativi

Attualmente, nel D.lgs 81/08, non c'è un vero e proprio titolo dedicato nello specifico al rischio di esposizione alla radiazione solare ultravioletta, tuttavia il titolo VIII del D.Lgs. 81/08, che detta le misure di protezione contro gli agenti fisici, al capo V recepisce la direttiva 2006/25/CE per la protezione dei lavoratori esposti a radiazioni ottiche artificiali. Specifichiamo però che, essendo un vero e proprio rischio per la salute, anche l'esposizione ai raggi UV rientra nel campo di applicazione del D.lgs 81/08.

Per effettuare la valutazione, dunque, si può fare riferimento ad una norma tecnica in particolare la EN 14255-3 "Valutazione del rischio da radiazione solare". Tale norma suggerisce di basare la valutazione sull'identificazione dei fattori di esposizione dei lavoratori ai Raggi UV. Un esempio di questi fattori, oltre alla sensibilità data dal fototipo di appartenenza, possono essere legati all'ambiente e all'organizzazione del lavoro.

Tra i fattori legati all'ambiente possiamo indicare:

  • la posizione geografica;
  • la stagione;
  • le caratteristiche climatiche del luogo.

Invece, tra i fattori tipici dell'organizzazione di lavoro possiamo citare:

  • le ore del giorno in cui si svolge il lavoro outdoor;
  • il tempo impiegato nel lavoro all'aperto, ovvero la durata dell'esposizione;
  • il tipo di abbigliamento.

Valutazione del Rischio da esposizione a raggi UV: Le indicazioni INAIL

L'importanza della valutazione del rischio dell'esposizione alla radiazione solare ultravioletta per chi lavora all'aperto è sottolineata anche dall'INAIL che fornisce delle linee guida al riguardo.

Nello specifico, viene raccomandato di fare particolare attenzione a 2 tipi di soggetti:

  • quelli con fototipo basso (verosimilmente da 1 a 3);
  • quelli che assumono farmaci che potrebbero causare reazioni allergiche potenziate dall'esposizione ai raggi UV.

Inoltre, l'INAIL, fornisce dei cosigli su come organizzare l'attività lavorativa per avere una maggiore protezione, nello specifico bisognerà, ove possibile:

  • organizzare l'orario di lavoro all'aperto nelle fasce mattutine e serali, evitando l'esposizione nelle ore in cui la radiazione solare è più dannosa;
  • sfruttare quanto più possibile le zone d'ombra sia per il lavoro che per le pause.

Inoltre, è opportuno che i lavoratori outdoor adottino delle soluzioni consone, ovvero:

  • indossare cappelli a tesa larga e circolare per la protezione di orecchie, naso e collo;
  • indossare vestiti coprenti, di colore chiaro, con maniche lunghe e pantaloni per limitare le zone esposte;
  • utilizzare degli occhiali da sole per la protezione degli occhi
  • fare uso di creme protettive.

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