Il lavoro negli ambienti confinati: definizione, caratteristiche e norme di sicurezza

Il livello di rischio legato ad un'attività lavorativa deriva da diversi fattori caratterizzanti. Che siano derivanti dalle caratteristiche delle mansioni svolte, dalla conformazione dell'ambiente, dalle attrezzature o dalle impiegate, il datore di lavoro ha degli obblighi specifici da portare a termine ai sensi della normativa disciplinata dal Testo Unico per la Sicurezza. Oggi ci occuperemo di affrontare un determinato tipo di attività che può essere fonte di diversi rischi, ovvero le lavorazioni in spazi confinati. Come nostro solito forniremo una definizione del termine per poi addentrarci negli aspetti normativi.

Cosa sono gli ambienti confinati?

Non esiste una definizione ben precisa di ambiente o spazio confinato, tuttavia lascia intendere che si tratti di un "luogo" a cui è difficile accedere e da cui è difficile uscire, le cui caratteristiche di progettazione non prevedono la presenza costante di lavoratori o individui. In luoghi del genere i lavoratori sono soggetti ad un elevato rischio di infortunarsi o, addirittura, morire a causa delle condizioni di ostiche e della possibile presenza di sostanze chimiche nocive.

Quali sono gli ambienti confinati?

Ecco una serie di esempi che vi aiuteranno a capire cosa si intende per spazi confinati:

  • Cisterne;
  • Serbatoi;
  • Silos;
  • Pozzi neri;
  • Autocisterne;
  • Pozzi idrici;
  • Tubazioni;
  • Condotti;
  • Piscine Vuote;
  • Scavi di fondazione;
  • Celle frigorifere;
  • Aeromobili;

Come potete vedere un ambiente confinato non deve essere per forza chiuso o di dimensioni ridotte.

Cosa dice la normativa?

Risulta difficile trovare una definizione unitaria di ambiente confinato anche perchè non c'è un quadro normativo di riferimento che sia unitario e che comprenda tutti gli obblighi da osservare per lavorare in contesti del genere. In ogni caso, le principali sono:

  • DPR 177 del 14/9/2011;
  • Artt 66 e 121 del D.Lgs 81/08;
  • Allegato IV, punto 3 al D.lgs 81/08;

Ci sono anche diverse norme tecniche che indicano standard e procedure di riferimento per le lavorazioni che suggeriscono di valutare elementi come le caratteristiche dell'ambiente, la sua conformazione e la qualità dell'areazione.

Lavorazioni in spazi confinati: i rischi da valutare

Le tipologie di rischio riscontrabili all'interno di un ambiente confinato che devono essere oggetto di valutazione sono state raggruppate in macrocategorie:

Macrocategoria Dovuto a
Rischio Asfissia Carenze di ossigeno per ossidazioni, fermentazioni, inertizzazioni ecc
Rischio Chimico Possibile presenza di sostanze particolarmente nocive per i lavoratori
Rischio Biologico Possibile presenza di agenti patogeni particolarmente nocivi per i lavoratori
Rischio Elettrico Attrezzature elettriche, malfunzionamenti o difetti di isolamento di impianti
Rischio Incendio/Esplosione Presenza di atmosfere sovraossigenate o esplosive
Rischio Rumore Attrezzature di lavoro utilizzate e conformazione dell'ambiente

I requisiti per lavorare in spazi confinati

È permesso lavorare all'interno di spazi confinati solo ad aziende che abbiano determianti requisiti stabiliti dal DPR 177 del 14/9/2011, i quali comprendono:

  • totale rispetto delle disposizioni in materia di valutazione dei rischi
  • totale rispetto delle disposizioni in materia di sorveglianza sanitaria
  • totale rispetto delle disposizioni in materia di misure di gestione delle emergenze;
  • esperienza di lavoro triennale in ambienti confinati per almeno il 30% del personale impiegato;
  • informazione, formazione e addestramento obbligatori per tutto il personale;
  • Fornitura DPI, strumentazione e attrezzature idonee ai lavoratori;
  • totale rispetto delle previsioni in materia di DURC;
  • totale applicazione della parte economica e normativa del CCNL di settore;

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