Coronavirus e sicurezza sul lavoro: i contagi di operatori sanitari sono considerati infortuni sul lavoro
In questi giorni di quarantena e diffusione del virus, a seguito del decreto "Chiudi Italia", le aziende in grado di farlo hanno adeguato i loro processi lavorativi tramite sistemi di lavoro agile o smartworking, per tutelare i dipendenti e contenere il contagio.
Tuttavia ci sono alcune aziende a cui è stato consentito di continuare a svolgere la loro attività lavorativa per assicurare alla popolazione beni e servizi di prima necessità.
Il nostro articolo odierno è rivolto ad una particolare categoria di lavoratori che in questo momento si spende in prima linea per la lotta al virus: gli operatori sanitari.
Nello specifico, analizzeremo la nota dell'Inail che impone che i casi di contagio da Covid 19 nel personale sanitario, vengano trattati come infortunio sul lavoro.
Infortunio sul lavoro da Covid 19: La nota Inail
La nota in questione è quella del 17 marzo 2020, all'interno della quale l'INAIL chiarisce che i contagi da Covid 19 per gli operatori sanitari sono da assimilarsi agli infortuni sul lavoro e come tali vanno tutelati, istruiti e trattati in sede amministrativa.
Tale disposizione è in linea con la normativa in vigore in materia di trattazione di casi di malattie infettive e parassitarie, ovvero, le linee guida INAIL di cui alla circolare n°74 del 23 novembre 1995 e le seguenti sentenze della cassazione:
- sentenza n° 5764/1982;
- sentenza n° 8058/1991;
- sentenza n° 3090/1992;
- sentenza n°1373/1998;
- sentenza n° 6390/1998;
Nella nota, in particolare, l'inail afferma che tali affezioni morbose devono essere inquadrate nella categoria degli infortuni sul lavoro, in quanto la causa virulenta è equiparabile a quella violenta.
Il nesso causale tra contagio e infortunio
Oltre alla causa violenta devono avere un'altra caratteristica: l'occasione lavorativa, ovvero la chiara connessione con l'attività lavorativa svolta.
In questo caso, tuttavia, l'INAIL specifica che la tutela assicurativa si estende anche alle ipotesi in cui l'identificazione della connessione tra contagio e attività lavorativa si presenti problematica, in quanto si presume che il contagio sia una conseguenza delle mansioni svolte. Viene riconosciuto il nesso causale anche nei casi di contagio da Covid-19 avvenuti nel percorso di andata e ritorno dal luogo di lavoro, che si configurano quindi come infortuni in itinere.
Contagio da Coronavirus: per quali operatori è considerato infortunio?
L'INAIL specifica che tali disposizioni sono estese a tutti gli operatori sanitari, ovvero:
- Medici;
- Infermieri;
- Paramedici;
- Operatori del Servizio Sanitario Nazionale;
sia che essi siano dipendenti di strutture sanitarie pubbliche o private.
Contagio da Coronavirus: Denuncia dell'Infortunio
L'azienda sanitaria locale o la struttura sanitaria di appartenenza del personale contagiato, si configurano come Datori di Lavoro e, in quanto tali, devono assolvere all'obbligo di effettuare la denuncia o comunicazione dell'infortunio ai sensi dell'art. 53 del DPR n°1124/65 e s.m.i.
Inoltre, permane l'obbligo da parte del medico certificatore di trasmettere il certificato medico di infortunio.
Copertura INAIL
L'INAIL specifica che la tutela per gli operatori sanitari che risultino positivi al test di conferma del contagio si estenderà a tutte le conseguenze dell'infortunio.
Verrà coperta anche l'astensione dal lavoro dovuta a quarantena o isolamento domiciliare per l'intero periodo e quello eventualmente successivo, dovuto a prolungamento di malattia che determini una inabilità temporanea assoluta.
Restano esclusi i casi di dipendenti posti in quarantena per motivi di sanità pubblica (che non hanno contratto il virus), in quanto non ci sono i presupposti dell'infortunio e di conseguenza nemmeno quelli per la copertura.
Per maggiori approfondimenti vi invitiamo a leggere la nota INAIL del 17 marzo 2020 al seguente link
Leggi la nota INAIL